Alba Spina

Nella foto: 1945, 1° maggio a Biella. Da sin. Ercole Ozino, A. Guabello, Elvo Tempia, Battista Santhià, Alba Spina, Anello Poma, Benvenuto Santus, Bruno di Pol, Palmiro Togliatti, Guido Sola Titetto, Ernesto Carpano, Eugenio Leone 20 dicembre 2021

2 buste  (1924-1976)
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Il fondo è costituito da un gruppo di lettere (circa 150) e di cartoline illustrate (circa 300) appartenenti ad Alba Spina, esponente di rilievo del movimento operaio biellese, versate al Centro di documentazione dalla nipote Silvia Del Zoppo. Nata a Biella Chiavazza il 7 agosto 1911 e operaia tessile dall’età di tredici anni, Alba Spina aderì al Pci nel 1931, iniziando un’attività politica clandestina che gli costò l’arresto e il confino all’isola di Ponza, dal quale fece ritorno nel 1934 a seguito di un’amnistia. Dopo l’8 settembre 1943 svolse compiti di collegamento tra le formazioni partigiane biellesi e il Comitato di liberazione (Cln) piemontese. Sorpresa a Torino in possesso di documenti compromettenti, fu arrestata e sottoposta a pesanti maltrattamenti. Liberata in modo fortunoso, si trasferì a Milano e fino a conclusione del conflitto operò alle dirette dipendenze del Comitato di liberazione dell’alta Italia (Clnai). Nel dopoguerra ritornò a Biella, entrando a far parte degli organismi dirigenti della Federazione comunista, dai quali fu incaricata di organizzare il comitato circondariale dell’Unione donne italiane (Udi). Eletta consigliere comunale di Biella alle elezioni del 1946 e del 1951 ricoprendo l’incarico di assessore alle politiche sociali. Nel 1952, su richiesta della Direzione nazionale del Pci si trasferì a Roma, dove rimase fine al 1958. In quel periodo cominciò a visitare i Paesi dell’est e in particolare la Cecoslovacchia,ove soggiornò per un lungo periodo di cure termali. Rientrata a Biella anche a causa delle cattive condizioni di salute, venne designata alla direzione dell’associazione dei partigiani (Anpi) e dei perseguitati antifascisti (Anppia). Nel 1969 partecipò con successo a un concorso internazionale per le celebrazioni del 50^ anniversario della Repubblica Cecoslovacca che gli consentì di fare ritorno in quel Paese per un breve viaggio-premio. A partire dagli anni settanta Alba Spina lasciò progressivamente gli incarichi pubblici, troppo onerosi per il suo fisico indebolito. Tra i riconoscimenti che gli giunsero in quegli anni, oltre a numerose presidenze onorarie di associazioni, spicca la Croce al merito di guerra concessagli nell’aprile 1980. Si spense a Biella il 10 febbraio 2001.
I mittenti del carteggio indirizzato ad Alba Spina appartengono in grande parte alla redazione dell’emittente “Radio Praga” e agli ambienti della sinistra biellese. Tra questi Benvenuto Santus, Pietro e Matteo Secchia, Franco Moranino, Elvo Tempia, Fanny Malavasi, Dante Maini, Gianni Furia, Rino Strozzi. Nel fondo sono inoltre conservati alcuni documenti di lavoro (libretti di paga, di iscrizione alla previdenza sociale ecc.) risalenti agli anni 1924-1949 e alcune riproduzioni fotostatiche di carte di identità falsificate utilizzate da Alba Spina durante l’attività clandestina.

Bibl.  Silvia Del Zoppo (a cura di), Alba Spina, una vita per un ideale, Ed. Leone e Griffa, Biella, 2005.

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