Il teatro del lavoro

Il teatro del lavoro 17 gennaio 2022
La sesta edizione di Memorandum Festival di fotografia storica, organizzata dal Centro di documentazione insieme a StileLibero e al DocBi, è incentrata sul tema del rapporto tra uomini e macchine (intese come strumenti produttivi) e su come la fotografia ha trattato tale argomento nella sua declinazione biellese.
 
Questo percorso espositivo è uno dei frutti del progetto Tessuto Storico Biellese, un'azione sinergica sostenuta dalla Regione Piemonte e coordinata dalla Provincia di Biella che vede impegnati il Centro di Documentazione della Camera del Lavoro e il Centro Rete Biellese Archivi Tessili e Moda. Quest'ultimo, coordinato a sua volta dalla stessa Provincia di Biella e dal DocBi Centro Studi Biellesi, coinvolge in chiave archivistica e di valorizzazione territoriale aziende tessili, enti locali e istituti culturali, conferendo a questo "sguardo" una buona ampiezza d'orizzonte. Memorandum 2018 è da considerarsi quindi, per la sua articolazione, come una bella novità non solo per l'ambito strettamente culturale, ma anche per il Biellese tout court, in costante ricerca di quel "fare sistema" che spesso si palesa incapace di raggiungere.
Il focus è volutamente concentrato su una tematica specifica, ma questo non contraddice, anzi esalta il concetto di "spettacolo del lavoro" come theatrum. Con questo termine non si indica limitatamente il luogo delle rappresentazioni teatrali, bensì, con l'accezione umanistica di imago mundi, quel palcoscenico che è il mondo o "un" mondo come quello del comparto tessile biellese.
Sotto questo punto di vista, il lavoro "umanomeccanico" appare come monstrum, ossia come "cosa da mostrarsi", come quella meraviglia che già in epoche passate attirava curiosità e interesse sulle fabbriche biellesi quali siti di un pionierismo non solo industriale, ma anche antropologico, economico, sociale ecc. Un'occhiata ad una qualsiasi di queste immagini trasmette la sensazione di stupore che si ha di fronte all'abitudine (tutti a Biella e dintorni "sanno" che cosa è una filatura, una tessitura, una tintoria) quando si trasforma in archetipo, in icona, in simbolo. In segno composito che identifica non il teatrale deus ex machina, ma il vero homo ad machinam.
Memorandum, anche in questo caso, induce a "ricordare il futuro" e sposa totalmente lo spirito del progetto Tessuto Storico Biellese che, grazie alle esperienze del Centro di Documentazione della Camera del Lavoro e del Centro Rete Biellese Archivi Tessili e Moda, si evidenzia come esempio virtuoso di costruzione, gestione e trasmissione della memoria. Memoria che non va quindi interpretata come mera contemplazione di quanto è stato, ma come analisi di un processo non concluso e, più ancora, come sintesi di un percorso che non deve, non può e non vuole avere termine. Ecco perché accanto alle fotografie scattate un secolo fa si trovano quelle realizzate all'interno di alcune tra le più moderne unità produttive locali in piena attività. La riflessione storica, stimolata anche per mezzo della fotografia, non ha alcun nesso con il passatismo di cui viene accusata, al contrario è attualità pura e altrettanto nitida proiezione sul domani. Basta osservare la reiterazione dei gesti e dei procedimenti nel compiere i quali sono stati immortalati queste donne e questi uomini per rendersi conto di come esista una contiguità e una continuità che escludono cesure tra avvenuto e avvenire.
La fotografia con le sue funzioni, le sue prerogative e i sui valori, la sua "essenza" storiografica e storicizzante, testimonia come e quanto gli archivi si parlino e come, seppur con voci diverse, raccontino di questa terra la stessa storia. La storia di una civiltà industriale con tutte le sue luci e le sue ombre, ma soprattutto con le peculiarità che hanno condizionato e ormai segnato profondamente il Biellese e i biellesi.
 

© Copyright 2024 Centro di documentazione Adriano Massazza Gal Fondazione ETS - C.F. 90006980024
Company Info | Privacy policy | Cookie policy | Preferenze Cookie