Fabbriche illuminate.

Fabbriche illuminate è il titolo di una serie di azioni con le quali il Centro di documentazione della Camera del lavoro di Biella negli ultimi anni ha inteso far emergere e restituire alla comunità (in forme che vanno dall’evento espositivo al film) la memoria di quegli organismi complessi, compositi e mutevoli che sono stati le grandi fabbriche protagoniste della storia economica e sociale del Biellese nel Novecento, oggi presenti nel tessuto urbano sotto forma di ruderi o di allusivi spazi vuoti.
Ai Lanifici Rivetti di Biella è stata dedicata la prima di queste videostorie: una scelta che è un riconoscimento dovuto, resa ancor più motivata dal rinnovato dibattito intorno al destino di queste residue emergenze architettoniche.

https://www.archivitessili.biella.it/centro-doc-camera-del-lavoro/lanifici-rivetti-la-fabbrica-citta/

Le grandi fabbriche con storie lunghe decenni sono organismi complessi, compositi e mutevoli: da qui la scelta di produrre videonarrazioni non lineari ma racconti corali 'a patchwork', nelle quali l'accostamento di materiali diversi ma di marcato valore storico e simbolico (immagini di volti, di luoghi, voci, rumori, spezzoni di documentari d'epoca e d'attualità) disposti senza un rigido ordine cronologico, ma combinati in modo da formare un tessuto narrativo ricco e variegato, come ricchi e variegati sono i luoghi di produzione.
Come il tessuto a cui si ispirano, le videostorie a patchwork sono prodotti che hanno richiesto la selezione di una notevole mole di documenti storici integrati con materiali recenti prodotti ad hoc.
Ai Lanifici Rivetti di Biella è stata dedicata la prima di queste videostorie: una scelta che è un riconoscimento dovuto, resa ancor più motivata dal rinnovato dibattito intorno al destino delle residue ma ancora imponenti emergenze architettoniche che si affacciano sul torrente Cervo e che sono gran parte dello skyline della città vista dalla pianura.
La grande mole di materiali visivi e narrativi provenienti da diversi archivi pubblici, privati e da collezioni personali, ci consente di presentare in queste pagine una sorta di visita guidata nei luoghi di produzione, a partire dall'inizio del XIX secolo.